Ad Inferos
8 May 2017
Un tempo, sulle concessioni per le cave di Carrara c’era scritto ‘Usque ad inferos’. Fino in fondo per estrarre il marmo preferito da Michelangelo.
In passato centro d’arte tra i più imprtanti d’Europa, ancora oggi Carrara è sede ideale per artisti e scultori. Ma il marmo estratto va solo in minima parte per le loro opere, il grosso viene commercializzato per usi comuni. E se lo sfruttamento delle montagne arricchisce un mercato che non ha niente a che vedere con l’arte, ciò che resta al territorio è una identità legata per lo più a un passato che si svela nei volti degli artisti e degli artigiani che ancora oggi scelgono di scolpire la pietra bianca. Le loro opere sono il ritratto di una comunità che non dimentica i tantissimi morti nelle cave. E nonostante le macchine che hanno ridotto i rischi, nello sguardo di chi continua a lavorare nel cuore delle montagne si legge ancora la fatica di scendere ‘usque ad inferos’.
Carrara, 2013